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LA STORIA DELL'ARBOR REGGIO EMILIA



Nel 1952 a Reggio Emilia sorge la polisportiva "L'Aquila" per rispondere al numero sempre crescente di giovani interessati a praticare sport.
Nel 1957 "L'Aquila" cambia la propria denominazione sociale in "U.S. Arbor" e nel 1964 nascono la sezione cestistica femminile, che in seguito diverrà la Juvenilia, e quella pallavolistica.
Sono gli anni in cui la Pallavolo Reggio Emilia targata Max Mara domina la scena nazionale con quattro scudetti consecutivi, con un Settore Giovanile molto forte e di alto livello: è perciò naturale che molte ragazze reggiane scartate dal vivaio biancoazzurro vadano a formare l'ossatura delle giovanili prima e della prima squadra poi dell'Arbor.
Nel 1967 le giovani reggiane, sponsorizzate Confit, raggiungono le Finali Nazionali di Serie B a Firenze dove, dopo aver superato il girone eliminatorio, dominano la fase finale, ottenendo la prima storica promozione in Serie A dopo soli tre anni di attività professionistica.


La prima stagione segna l'assestamento della Confit nella massima serie, con la salvezza raggiunta tramite il settimo posto in classifica con 7 vittorie e 11 sconfitte, mentre la stagione successiva (1968-69)  vede l'Arbor terminare al quarto posto.
Seguirono una serie di stagioni anonime, caratterizzate da piazzamenti a metà classifica e flirt non ricambiati con la retrocessione, che l'Arbor, ora targata Trilì, sfiorò nella stagione 1973-74, vincendo solamente 2 partite: per fortuna quella stagione solamente una squadra sarebbe retrocessa e Città di Castello riuscì a compiere l'impossibile impresa di vincere una sola gara in stagione.
Con l'avvio del campionato 1975-76, la società alimentare Giglio fece il suo ingresso in società con il marchio Burro Giglio, desiderosa di competere con la rivale Nelsen, da cui proveniva il tecnico Rino Bagnacani.
Il connubio portò immediatamente a uno Scudetto sfiorato col secondo posto alle spalle della Valdagna Scandicci, seguito dalla qualificazione al Girone Scudetto la stagione seguente con una formula nuova e subito accantonata dalla FIPAV.



La stagione 1977-78 fu la migliore della storia dell'Arbor, conclusasi con un record di 16 gare vinte e 6 perse: la Burro Giglio conquistò lo Scudetto espugnando il campo di Catania 3-2 e rendendo vano l'inseguimento di Cecina ed Alzano Lombardo.



La vittoria della Serie A permise alla squadra di Rino Bagnacani di disputare la Coppa dei Campioni la stagione successiva, ma il doppio impegno si rivelò fatale e non permise alla Burro Giglio di replicare la stagione precedente, terminando al quinto posto e vedendo il tecnico Freddi subentrare a Bagnacani, diventato responsabile del Settore Giovanile.


Le stagioni successive videro la Burro Giglio, a cui subentra nel 1982 Fibrotermica, navigare nelle parti mediobasse del tabellone, anche a causa di problemi finanziari: si vocifera insistentemente di una fusione fra Arbor e Pallavolo Reggio Emilia, la quale però non si concretizzerà mai.
Nel 1984, sei stagioni dopo aver vinto lo Scudetto, la Smalticeram Arbor perde lo spareggio retrocessione con Cecina, cadendo nuovamente in Serie A2 dopo ben diciassette anni trascorsi nella massima serie insieme alle rivali biancoazzurre.

La strana formula della Serie A2 1984-85 permette all'Arbor di vincere il proprio girone e tornare in Serie A immediatamente, ma anche di partecipare al primo turno dei Playoff Scudetto dove, ovviamente, non può che venire eliminata dal forte Volley Modena.
Questa volta, a differenza di diciannove anni prima, l'Arbor neopromossa non riesce a salvarsi e sprofonda nuovamente in A2, per poi retrocedere in Serie B dopo due stagioni, concludendo in ultima posizione il campionato del 1988.
I problemi finanziari imperversano per la storica squadra reggiana, le grandi presenze di pubblico calano terribilmente.


Al termine della stagione 1990, l'Arbor retrocesse in Serie B2, risultato che portò la società a ritirarsi dai campionati professionistici e ad iscrivere formazioni giovanili ai campionati locali di 2^ e 3^ Divisione.
Da quel lontano 1990, l'Arbor è una delle società di punta dell'ambiente giovanile del volley reggiano, con un elevato numero di iscritte amanti della pallavolo. 

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